Lavoro domestico, Cassa Colf: in 2 anni erogati 10 mln per prestazioni covid destinate a colf e badanti Oltre 22.500 prestazioni per un totale di 10 milioni di euro erogati a favore di colf, badanti e baby sitter che in due anni di pandemia hanno potuto usufruire del ‘pacchetto Covid’ che Cassa Colf ha messo a disposizione degli assistenti familiari iscritti. Un bilancio positivo che è stato presentato in occasione della 13° edizione del Festival del Lavoro, a Bologna dal 23 al 25 giugno di cui Cassa Colf, Ente bilaterale di assistenza sanitaria integrativa del settore domestico, è main sponsor.
Nel dettaglio, le richieste relative alle prestazioni previste dalla Cassa sono state oltre 22.500: la maggior parte, circa 9.800, erogate per positività del lavoratore, altre 4.400 per la genitorialità, con l’aggiunta di ulteriori 2.500 per positività dei figli. Poco meno di 4.000 richieste sono state, invece, approvate per far fronte all’isolamento domiciliare per sospetta positività e oltre 1.200 richieste hanno riguardato ricoveri e terapie intensive.
Complessivamente i giorni indennizzati sono stati 200 mila per un totale di 10 milioni di euro erogati a colf, badanti e baby sitter regolarmente iscritti alla Cassa Colf che, per la maggior parte (7 mln) dei casi risiedono nel nord Italia, a seguire nel Centro (2 mln) ed infine nel Sud e nelle Isole (1 mln).
Quanto alla nazionalità dei lavoratori richiedenti, ai primi posti si collocano i domestici filippini (3.900 richieste), a seguire gli italiani (2.800 circa), i rumeni (1.900), i moldavi e gli ucraini (a quota 1.000).
“Con le prestazioni Covid-19 – dichiara Mauro Munari, Presidente di Cassa Colf di comune accordo con le parti sociali costituenti (Fidaldo, Domina, Filcams- Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf), abbiamo svolto un ruolo fondamentale nel sostenere le lavoratrici ed i lavoratori domestici durante tutto il periodo dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia”.
“Un aiuto concreto – aggiunge Alessandro Lupi, vice presidente di Cassa Colf – che ci vede costantemente impegnati anche in relazione alla nuova crisi che oggi stiamo attraversando causata dal conflitto russo-ucraino. Abbiamo, infatti, attivato una nuova prestazione del valore di 1 milione di euro in favore dei lavoratori che ospitano i parenti sfollati dall’Ucraina in fuga dalla guerra”.